La buona progettazione

“Una buona progettazione sta alla base di ogni giardino riuscito” – ‘Disegnare piccoli giardini’ di Andrew Wilson

Tutto parte da un’idea, da una visione, da una necessità, da un desiderio o, semplicemente, dalla concreta evidenza che la natura è il nostro habitat e l’istinto ci porta a desiderarne una nostra porzione personale.

L’ideazione di un giardino, un terrazzo, un qualsiasi angolo verde che scaturisca in noi delle emozioni vere e forti, viene da uno studio approfondito del contesto in oggetto, durante il quale nulla deve essere lasciato al caso ma tutto deve abbandonarsi a una curiosità che proviene dal nostro animo.

Il percorso da fare per giungere a una buona progettazione, è il risultato dell’individuazione di tanti tasselli che vanno a comporre un puzzle meraviglio, quasi magico: il “nostro giardino”.

 

Le Fasi

Il sopralluogo:
è sempre emozionante! …arrivare in un posto nuovo, conoscere nuove persone, ascoltare le loro idee, le loro perplessità, studiare i contesti limitrofi ed iniziare ad immaginare attraverso il dialogo. E’ il primo passo fondamentale che serve a reperire le informazioni necessarie per l’inizio dello studio.
Un bel po’ di appunti, qualche schizzo fatto a matita sull’agenda che concretizza già qualche buona idea venuta sul momento, un bel servizio fotografico, e poi tutto il lavoro prosegue in ufficio.

Lo studio:
Ore, giorni, a volte settimane, passate a ragionare, studiare, ricercare, analizzare, immaginare, capire ed infine a disegnare; planimetrie a matita, foto inserimenti, render 3d, video 3d, planimetrie in cad, usiamo tutti gli strumenti necessari per poter realizzare una progettazione il più realistica possibile.

Ma un giardino deve essere anche frutto di spontaneità, deve essere il risultato di un’immaginazione senza limiti, di un’interpretazione delle necessità, tutto deve maturare dalle nostre emozioni, dalla voglia di scoprire l’evoluzione della natura, di studiarla e poi realizzarla nel miglior modo possibile per poterla toccare con mano e viverne ogni cambiamento e ogni suo piccolo particolare.

Il nostro lavoro è fatto di passione, emozioni, gratitudini, ma spesso anche difficoltà che sembrano insuperabili, di dubbi e perplessità…comunque, per noi, rimane e rimarrà per sempre il più bel lavoro che esista.

Miretti Giardini

 

 

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