Giardini Segreti

 

a cura di Maurizio Zarpellon

Luoghi nascosti, appartati, spazi molto, molto privati. Cosa sono e come possono essere realizzati?

Tutti noi desideriamo la privacy, per noi e per la nostra famiglia, lo sancisce la legge (spesso male interpretata) e lo auspica l’etica.

Ciò che faccio in casa e nel mio giardino deve rimanere privato, a meno che non voglia diversamente.

Ottenere riservatezza nell’abitazione non è difficile: muri, porte, finestre sono le barriere naturali con cui “gestire” ogni situazione. Ma in giardino il discorso è un po’ diverso. Innanzitutto l’esposizione pubblica, gli sguardi e le orecchie altrui non sono semplici da controllare, ma non impossibile. Dipende molto dal grado di intimità che si vuole ottenere per se e per i famigliari. Quando è sufficiente un filtro alla vista vengono in aiuto le siepi, sempreverdi soprattutto ma se la frequentazione del giardino è perlopiù nella bella stagione, ci si può limitare ad una siepe mista da fiore, anche utilizzando piante di tipo caducifoglio. I sempreverdi sono una barriera sufficiente per evitare sguardi indiscreti e si possono mantenere in altezza e larghezza voluta, per aumentare o diminuire la privacy. Suoni e rumori invece hanno bisogno di siepi molto più robuste, spesse, e talvolta anche di doppie siepi. Se per esempio all’esterno della proprietà c’è un campo sportivo molto frequentato dove si giocano regolarmente partite di calcetto o tornei di tennis, forse una semplice siepe di Leylandi non è sufficiente. Ricordiamo che è sempre possibile installare palizzate in legno di cui però è bene richiedere al comune competente i dovuti permessi. Ma come si può intervenire se il giardino è posto ad un livello del terreno più basso della comune via dove passano pedoni o auto? Ancora le siepi possono aiutarci, però tenendo conto che la normativa prevede non più di 250 cm di altezza. E se non bastano nemmeno i due metri e mezzo? Il discorso qui si complica. Ora dipende dalla dimensione del giardino. Se lo spazio non manca allora viene naturale pensare ad una barriera di alberi, sapendo che esiste una tipologia di questi dalla forma stretta e alta, chiamati “fastigiati”, l’ideale per formare una copertura sul lato da nascondere/schermare senza preoccuparci molto dell’altezza. I fastigiati inoltre sono spesso ramificati fin dalla base e non portano via lo spazio intorno perché difficilmente superano il metro, metro e mezzo di diametro: meravigliosi i carpini, i liquidambar o le querce.

Si appunto ma la legge? Ora, la legge dice che:



ARTICOLO 892

Distanze per gli alberi

Chi vuol piantare alberi presso il confine deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti e, in mancanza, dagli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, devono essere osservate le seguenti distanze dal confine:

1) tre metri per gli alberi di alto fusto. Rispetto alle distanze, si considerano alberi di alto fusto quelli il cui fusto, semplice o diviso in rami, sorge ad altezza notevole, come sono i noci, i castagni, le querce, i pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, i platani e simili;

2) un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto. Sono reputati tali quelli il cui fusto, sorto ad altezza non superiore a tre metri, si diffonde in rami;

3) mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo.
Però tutti sappiamo che vigono regolamenti comunali più restrittivi e alcuni municipi prevedono per l’alto fusto anche i 7-10 mt dal confine. Verificato questo nessuno può impedire la piantumazione.


Ma se lo spazio non basta e i regolamenti si mettono contro i desideri dei proprietari come fare? Entra in gioco il progettista, cioè colui che sapientemente sa ricavare spazi dedicati e ricava ambiti gelosamente circoscritti di vita personale e privata. Potrebbe essere un cortile adiacente l’abitazione, nascosto da piante “schermanti”: siepi o gruppi di sempreverdi o tesate di pali e cavi con rampicanti, o triage in legno o ferro e perfino palizzate in legno. Tutte forme che devono però ben conciliarsi con il resto del giardino per non risultare sproporzionate o di difficile mantenimento. Sicuramente non si pensi al grezzo cortile in ghiaia, seppur bellissimo, le alternative sono tante. Per esempio potrebbe essere un deck in legno o più pedane che si intersecano tra loro formando un giardino nel giardino. Eccolo il giardino segreto, una vera culla per mente e corpo, dove leggere un libro, fare una cena, raccontarsi confidenze, fare arte… insomma vivere liberamente, senza l’assillo altrui. Stesso discorso per aree del giardino come piscina, gioco o relax. Un disegno aiuterà senz’altro a prevedere e compensare ogni sguardo troppo curioso. Ricordiamo che all’interno dello stesso giardino sono in grado di vivere pacificamente due o più aree che garantiscono la privacy, perfino nell’ambito della stessa famiglia o gruppo di persone. E’ il caso di aree conviviali per ristoranti, uffici di rappresentanza, zone relax per il personale amministrativo o tecnico. Dimensione e posizionamento variano in base alle più disparate esigenze. Le disposizioni governative in tema di distanziamento sociale per combattere il corona virus, sono solo le ultimissime accortezze da cui non si può transigere in questa fase della nostra vita.

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